Il terzo motivo per cui “Artifici Naturali” è un prodotto editoriale di grande unicità è che è in lingua italiana.
Se sei avvezzo come me alle scienze naturali, avrai sfogliato abbastanza libri sulla biodiversità per esserti accorto di un fatto: c’è molto poco materiale in italiano. Per vari motivi logistici la maggior parte delle informazioni sono in lingua inglese, soprattutto quelle di alta qualità.
Se questo è vero per i saggi e le pubblicazioni riguardanti temi accademici come la zoologia, la botanica, l’etologia o temi più da campo come il riconoscimento delle specie in natura, quando si parla di illustrazione, arte naturalistica e paleoarte, trovare un libro che spieghi determinati concetti e che divulghi determinate informazioni in italiano è praticamente impossibile.
Si tratta in molti casi di temi talmente di nicchia e talmente settoriali che le grandi case editrici non investono capitale per pubblicare o tradurre materiale che copre questo tipo di argomenti.
Ed è qui che entra in gioco “Artifici Naturali”. Essendo una pubblicazione indipendente è slegata dalle dinamiche della grande editoria e può fornire a determinati pubblici tutto il materiale di cui le loro avide menti necessitano per crescere ed evolvere.
Il concetto della barriera linguistica può sembrare scontato o non particolarmente inerente a temi come l’illustrazione, ma di fatto non è così. È vero, le immagini non hanno lingua e possono essere fruite da un pubblico praticamente mondiale. È anche vero però che un conto è parlare di fruizione un conto è parlare di imparare le tecniche del mestiere.
Se io fossi un giovane illustratore alle prime armi che vuole imparare il mestiere, o un semi professionista che vuole fare un salto di qualità, o magari un semplice appassionato che vuole solo saperne di più sull’argomento, al momento potrei disporre di materiale quasi esclusivamente in inglese. Ed in questi casi, se si ha padronanza della lingua non c’è problema, ma se invece utilizzare questa lingua ci mette nello stesso stato emotivo di sederci su una sedia cosparsa di puntine da disegno, la situazione potrebbe essere più difficile del previsto.
Io questo problema non l’ho mai avuto. Ho sostenuto studi linguistici e parlo fluentemente inglese e spagnolo, in particolare ho studiato inglese per circa 15 anni, ho effettuato parecchi viaggi all’estero ed ho sempre studiato materiale riguardante le scienze naturali e l’arte naturalistica in inglese senza problemi.
Ma è proprio per questo che sono particolarmente sensibile al tema delle barriere linguistiche.
Durante il mio percorso di studi e le mie precedenti esperienze lavorative ho osservato attentamente il rapporto che gli italiani hanno con l’inglese. Descriverlo “pietoso” sarebbe un atto di gentilezza. Del resto ammettiamolo, quando si tratta di comunicare un po’ a gesti e un po’ a tentoni noi italiani riusciamo a farci capire. Quando però bisogna leggere un libro, un saggio o una pubblicazione scientifica le chiacchiere stanno a zero: o lo parli o bye bye, per restare in tema.
Per questo ho deciso che “Artifici Naturali” sarebbe stato in italiano. Perché potesse essere consultabile e fruibile ad un pubblico italiano, senza il pensiero della barriera linguistica.
Come nel detto “se Maometto non va alla montagna…” non potendo insegnare agli italiani l’inglese ho deciso di veicolare i miei contenuti ed il mio “know how” direttamente in italiano.